sabato 23 gennaio 2010

'N patri campa centu figghi...

...e centu figghi nun campanu a 'n patri.
Trad. Un padre mantiene cento figli, ma cento figli non riescono a mantenere un padre.

Saggezza popolare, riflessione personale.

I proverbi, gli adagi, o semplicemente detti (non detti da me precisiamo, ma dall'illustre Una Volta, fonte mai verificata, ma rimasta nell'uso comune da cui "i detti di Una Volta") sono il nonplusultra della saggezza popolare.
Fonte inesauribile di casi, modi e umori dell'umanità possono differenziarsi in locali ed universali (quelli locali si distinguono per riferimenti alla geografia del luogo o a giochi di carte), o in qualunque altro modo vogliate.

Ed è questo il bello, si adattano a tutto!

Non ho mai trovato un'occasione in cui un proverbio non risolvesse intere questioni con una sentenza rapida quanto incontrovertibile (è questo il vero processo breve, altro che ddl e guardasigilli!) proprio per quella saggezza intrinseca data da secoli di sedimentazione, di quell'esperienza passata di padre in figlio e ancora da padre in figlio fino a diventare un unico nesso, una legge divina.

Ma, e c'è sempre un ma nascosto da qualche parte, non è tutto oro quel che luccica (visto?non posso farne a meno nemmeno io!) e i proverbi sono solo deviazioni. Sono il potere dei padri, la summa di tutte le loro morali e di tutto il loro predominio sull'esperienza.

Quindi non stupisca se i figli hanno sempre la peggio nei proverbi. E se, quando i figli saranno passati dall'altra parte della barricata, essi stessi finiranno per utilizzarne il repertorio per darsi autorità.

Del resto tale padre tale figlio...pure!


2 commenti:

  1. No.Non credo che si possa essere assoggettati a questa sorta di giogo morale che chiamiamo "proverbi". La saggezza non puo mai far soccombere nessuno. I proverbi sono la storia,rappresentazione linguistica di essa. La storia si ripete in qualsiasi parte del globo ed è per questo che i proverbi si ritrovano differenti in lungua ma identici in significato da tutte le parti del mondo. Non credo dunque che sia esistito un unico padre,il buon vecchio "Una Volta" il quale si sia assunto il compito di generare l umanità e di infonderle saggezza.Compiti troppo gravosi per un solo essere.Credo che la storia sia frutto delle azioni umane che a loro volta derivano dalla ragione e dal particolare metodo d analisi dell animale uomo. Figli del matrimonio distorto tra storia e ragione è normale che i proverbi possano sembrare dei bastari.La storia si ripete e cosi fanno i padri. Del resto questi ultimi possono sempre guardare inditero e legere il loro libro. I figli devono ancora scriverla la loro storia ed è per questo che partono sconfitti.Peggio ancora se non si sposano.

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  2. No.Nessun padre, nessun "unico padre" ha generato l'umanità e le ha dato saggezza, non l'ho detto.

    Ricordo un'insegnante che, tra le tante nozioni e filosofie personali, ebbe a dire che saggezza non frutto della conoscenza o della ragione come elementi autonomi, ma dell'esperienza personale.

    La pretesa dei proverbi, secondo me, è voler assolutizzare tale esperienza e assumerla come "unico reale". La storia si ripete, ma l'uomo la vive scorgendo appena le similitudini tra il momento presente e quello che è già passato, permeato com'è dal suo fluire ed immerso completamente nel suo veloce corso.

    E i figli partono sconfitti non per la mancanza di una storia propria, ma perchè non leggono quella dei padri.

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